23° Premio Faenza 1965

Il 23° Concorso Internazionale per la ceramica d’arte, caratterizzato da una severa selezione dei concorrenti in base ad un meditato confronto delle opere presentate, fu bandito dall’ Amministrazione comunale e organizzato da un Comitato tecnico facente capo per sede al Palazzo Municipale. Potevano concorrere artisti e ceramisti, singoli o associati, manifatture e scuole di ogni nazione, presentando un complesso di non inferiore a cinque pezzi e non oltre i dieci oppure un’unica opera che per impegno e mole fosse sufficiente a qualificare la personalità dell’artista.  Le opere potevano essere eseguite con qualsiasi tecnica, con l’esclusione delle terrecotte senza rivestimento. Le opere non dovevano essere state presentate ad altre mostre.

Il Concorso era suddiviso in tre sezioni: Opere d’arte realizzate da ceramisti singoli o in equipe (che concorrevano al “Premio Faenza”); Prodotti di Disegno Industriale Ceramico; Elaborati di allievi di Istituti d’Arte e Scuole d’Arte.

La sezione “Opere d’arte realizzate da ceramisti singoli o in equipe” della manifestazione, era dotata di premi per 4.200.000 lire, oltre a quelli onorifici. Tre le categorie dei premi: Premi internazionali; Premi nazionali (“Ministero Industria Commercio e Artigianato”, “Ente Mostra nazionale dell’artigianato – Firenze”, “Ente Nazionale Artigianato e Piccole Industrie – E.N.A.P.I.” e “Premio Giorgio Ugolini”); Premi d’Onore.

La scelta delle opere d’arte, che concorsero al Premio Faenza, fu effettuata il 28 e 29 maggio 1965 da una giuria internazionale, composta di esperti nel campo dell’arte, della ceramica e della cultura, mentre la premiazione delle opere si svolse il 19  giugno. La giuria aveva la possibilità di osservare e valutare tutte le opere dal vivo, poiché ogni artista doveva spedire i propri lavori presso la sede del Comitato a Faenza, allegando alle opere il proprio curriculum. Furono ammesse alla selezione di secondo grado 875 opere presentate da 297 artisti provenienti da 27 nazioni (Argentina, Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Cuba, Danimarca, Finlandia, Francia, Giappone, Grecia, Inghilterra, Italia, Jugoslavia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Democratica Tedesca, Repubblica Federale Tedesca, Repubblica Popolare Rumena,  Russia, Stati Uniti, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, Uruguay) su 2.094 opere presentate da 388 concorrenti.

La Giuria rilevò “l’ampiezza e la qualità della partecipazione italiana ed estera che ha assicurato al Concorso un notevole successo” ed inoltre, asserisce che “si è trovata nella possibilità di operare una rigorosa selezione che di per sé costituisce una segnalazione per gli ammessi, molti dei quali sarebbero stati degni di premio“.

La giuria elogiò il Comitato organizzatore “per aver compreso nel bando del Concorso Internazionale un premio per un prodotto di Disegno industriale, dopo attento esame, ha dovuto rilevare che tra la produzione esposta non vi sono oggetti di nuova invenzione creativa tali a cui poter assegnare il Premio ‘Gaetano Ballardini’ nel suo totale importo“; il premio di 750.000 lire venne quindi equamente suddiviso su tre espositori meritevoli della sezione  “Prodotti di Disegno Industriale Ceramico”.

Un opera di ogni artista premiato, scelta dal Comitato promotore, è rimasta di proprietà della città di Faenza e depositata presso il Museo Internazionale delle Ceramiche a titolo d’onore per l’autore e la nazione alla quale appartiene.

I premi “Giorgio Ugolini”, “Ente Mostra Mercato Nazionale Firenze” e “Lions”, erano premi-acquisto.

La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 19 giugno, in concomitanza con l’apertura della mostra. Le opere  del Concorso sono rimaste esposte presso il Palazzo delle Esposizioni dal 19 giugno al 29 agosto 1965.

Catalogo del concorso: pagine introduttive e traduzioni