21° Premio Faenza 1963

Questa edizione del concorso segna una tappa importante del Concorso, ovvero il passaggio da un concorso a carattere nazionale all’apertura del bando a concorrenti internazionali. L’estensione del concorso a ceramisti internazionali aveva visto un primo avvicinamento nel 1950 e ripresa nel 1954 con inviti mirati rivolti ad artisti e manifatture estere con un incremento delle presenza negli anni a seguire.

Il 21° Concorso Nazionale per la ceramica d’arte – 1° Concorso Internazionale della Ceramica, come consuetudine, fu caratterizzato da una severa selezione dei concorrenti in base ad un meditato confronto delle opere presentate, fu bandito dall’ Amministrazione comunale e organizzato da un Comitato tecnico facente capo per sede al Palazzo Municipale. Potevano concorrere artisti e ceramisti, singoli o associati, manifatture e scuole di ogni nazione, presentando un complesso di non inferiore a cinque pezzi oppure un’unica opera che per impegno e mole fosse sufficiente a qualificare la personalità dell’artista.  Le opere potevano essere eseguite con qualsiasi tecnica, con l’esclusione delle terrecotte senza rivestimento.

Il Concorso era aperto alla partecipazione di artisti, artigiani, scuole e manifatture, italiane ed estere sia singolarmente che in gruppi nazionali. Parallelamente si teneva anche un Concorso riservato agli allievi di Istituti e Scuole d’Arte italiani

La manifestazione era dotata di premi per circa 5.000.000 di lire, dei quali 3.950.000 lire erano destinati ai riconoscimenti legati al “Premio Faenza”, oltre a quelli onorifici.

La scelta delle opere d’arte, che concorsero al Premio Faenza, fu effettuata il 12 e 13 giugno 1963 da una giuria internazionale, composta di esperti nel campo dell’arte, della ceramica e della cultura, mentre la premiazione delle opere si svolse il 22  giugno. La giuria aveva la possibilità di osservare e valutare tutte le opere dal vivo, poiché ogni artista doveva spedire i propri lavori presso la sede del Comitato a Faenza, allegando alle opere il proprio curriculum. Furono ammesse alla selezione di secondo grado 220 opere presentate da 74 concorrenti italiani  e 216 opere presentate da 79 concorrenti stranieri provenienti da 18 nazioni (Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Corea, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Jugoslavia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania,  Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria) su un totale complessivo di 1.622 opere presentate da 218 concorrenti.

La Giuria rilevò che “dal complesso non emerge un artista cui assegnare all’unanimità il «Premio Faenza» del Monte di Credito su Pegno e Cassa di Risparmio di Faenza”, si decise pertanto di scindere il premio tra due concorrenti. Analoga decisione venne presa per il premio «Gaetano Ballardini» dell’Amministrazione provinciale di Ravenna e per il premio «Ministero Industria e Commercio».

Un opera di ogni artista premiato, scelta dal Comitato promotore, è rimasta di proprietà della città di Faenza e depositata presso il Museo Internazionale delle Ceramiche a titolo d’onore per l’autore e la nazione alla quale appartiene.

I premio “Giorgio Ugolini” era un premio-acquisto, l’opera venne pertanto ritirata dal costitutore del premio.

La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 22 giugno, in concomitanza con l’apertura della mostra. Le opere  del Concorso sono rimaste esposte presso il Palazzo delle Esposizioni dal 22 giugno al 14 luglio 1963.

Catalogo del concorso: pagine introduttive e traduzioni